Nel profondo del bacino amazzonico brasiliano, gli scienziati del Museo Nazionale di Storia Naturale dello Smithsonian hanno scoperto un piccolo lago popolato da oltre 100 anguille elettriche adulte, molte delle quali sono lunghe più di 1,2 metri. In questo lago collegato al fiume Iriri nello stato brasiliano del Pará, i ricercatori hanno assistito a come, durante il tramonto o l’alba, le anguillesi riunissero in cerchio per spingere migliaia di minuscoli pesci in acque poco profonde. Appena raggiunto il loro obbiettivo, circa dieci anguille si separano dal gruppo per formare, come accade per i branchi di lupi o le orche assassine. Questi gruppi più piccoli circondano quindi il pesce e lanciano attacchi elettrici simultanei, facendo sbalzare le loro vittime fuori dall’acqua. Ricadendo, storditi e immobili, i pesci vengono facilmente catturati.
La caccia dura circa un’ora e prevede dai cinque ai sette attacchi. “Si tratta di una scoperta straordinaria”, afferma David de Santana, capo dello studio. “Niente di simile è mai stato documentato tra le anguille elettriche“. I risultati, pubblicati sulla rivista “Ecology and Evolution”, ribaltano l’idea che questi pesci siano predatori solitari. “La caccia in gruppo – aggiunge Santana – è abbastanza comune tra i mammiferi, ma in realtà è piuttosto rara nei pesci”. “Ci sono solo altre nove specie di pesci conosciute per farlo, il che rende questa scoperta davvero speciale”. Il gruppo rende l’attacco devastante per le prede: ”Se un individuo di questa specie può produrre una scarica fino a 860 volt, dieci scariche contemporaneamente potrebbero produrre fino a 8.600 volt di elettricità“, calcola De Santana. “È più o meno la stessa tensione necessaria per alimentare 100 lampadine.”