I soggetti, tutti asintomatici, hanno contratto il virus tra il marzo e maggio scorso, quando le autorità avevano dichiarato la pandemia sotto controllo.
Oltre mille contagi da nuovo coronavirus si aggiungono ai dati ufficiali, resi noti dalle autorità cinesi, a Wuhan. A rivelarlo è una ricerca dell’Università di Wuhan, pubblicata rivista Plos Neglected Tropical Diseases, condotta attraverso test sugli anticorpi in più di 60.000 soggetti considerati sani. “Secondo i nostri risultati – dichiarano gli esperti – l’epidemia sarebbe circolata molto più a lungo rispetto alle previsioni“. Grazie ai test anticorpali, gli scienziati hanno diagnosticato nuove infezioni in corso o passate, tra il 6 marzo e il 3 maggio 2020, su un campione di 63.107 cinesi. Dai dati emerge che, nella città dove tutto ha avuto inizio, l’1,68% risulta avere gli anticorpi contro il COVID; una percentuale sensibilmente maggiore rispetto alle altre aree della Repubblica Popolare, dove la media si attestava sullo 0,38%. I dati suggeriscono come migliaia di persone sono state infettate in modo asintomatico tra il periodo che va tra il marzo e il maggio 2020, quando le autorità avevano annunciato l’azzeramento dei casi.
Insomma un numero significativamente superiore di portatori asintomatici del coronavirus era presente nella città anche dopo che l’epidemia era stata indicata come ‘‘sotto controllo”. “I ceppi di SARS-CoV-2 non virulenti sono in grado di provocare sintomi in soggetti estremamente suscettibili – conclude Yu – e potrebbero anche far riemergere l’infezione con un ceppo molto virulento riaccendendo nuovi focolai epidemici nel paese“.