Nonostante le sue dimensioni, superiori anche ad alcune stelle, Giove non si è mai avvicinato a diventare una stella.
EBLM J0555-57Ab, una nana rossa distante 600 anni luce, è la più piccola stella mai scoperta, con un raggio medio di circa 59.000 chilometri, di poco superiore di Saturno. Nel nostro Sistema Solare ci sono due oggetti più grandi di questa piccola stella: il Sole e il pianeta Giove che ha un raggio medio di 69.911 chilometri. Ma se esistono stelle anche più piccole di Giove, perché il gigante gassoso del nostro Sistema Solare è un pianeta e non una stella? Mentre Giove non ha una massa sufficiente per fondere l’idrogeno in elio, EBLM J0555-57Ab ha circa 85 volte la massa di Giove. Con una massa pari a 2,5 volte quella di tutti gli altri pianeti messi insieme, Giove, infatti, è un vero gigante ma la sua densità è davvero ridotta: circa 1,33 grammi per centimetro cubo mentre sulla Terra abbiamo 5,51 grammi per centimetro cubo. Nonostante ciò è interessante notare le somiglianze tra Giove e il Sole. I due oggetti sono molto simili innanzitutto per composizione: se il Sole contiene circa il 71% di idrogeno e il 27% di elio, Giove si compone di circa il 73% di idrogeno e il 24% di elio. Ma nonostante queste somiglianze, non possiamo definire Giove una ”stella mancata”. Stelle e pianeti, infatti, nascono attraverso due meccanismi molto diversi. Le prime si producono quando una nube molecolare interstellare collassa sotto la sua stessa gravità. Con l’aumento di massa e la gravità si forma il nucleo della giovane stella che aumenta di temperatura fino ad innescare la fusione termonucleare.
Terminato il processo di formazione della stella, il materiale restante, che compone il disco di accrescimento, porta alla formazione dei pianeti. I giganti gassosi come Giove, invece, si formano attraverso un processo differente che vede il materiale roccioso accumularsi grazie all’elettricità statica. Alla fine, questi gruppi in crescita raggiungono una dimensione sufficiente, circa 10 masse terrestri, da attrarre gravitazionalmente sempre più gas dal disco circostante. Ed è ciò che accaduto con Giove che, con il tempo, ha raggiunto la massa attuale di 318 volte masse terrestri. Appena assorbito tutto il materiale, il pianeta ha smesso di ”crescere”. Insomma Giove non si è mai avvicinato alla massa sufficiente per diventare una stella e la composizione simile al Sole è dovuta al fatto che il pianeta è nato dalla stessa nuvola di gas molecolare che ha dato vita al Sole. Secondo i dati della sonda Juno della NASA, inoltre, Giove aveva in passato un nucleo solido, un elemento che rende il gigante gassoso più coerente con il metodo di formazione dell’accrescimento del nucleo dei pianeti. Per trasformarsi in stella, inoltre, il pianeta avrebbe dovuto aumentare la propria massa fino a raggiungere 75-80 volte quella attuale. Solo in questo caso il nucleo avrebbe ospitato le condizioni di temperatura e pressione favorevoli all’innesco delle reazioni di fusione dell’idrogeno in elio, ovvero il ”carburante” per il funzionamento delle stelle.