Registrati solo a partire dall’aprile del 2019, le scosse di Marte sono state registrate praticamente ogni giorno, per poi scomparire improvvisamente.
La missione della NASA InSight è atterrata su Marte il 26 novembre 2018 con un obiettivo semplice: studiare l’interno del pianeta rosso. Poco più di un anno marziano dopo l’ammartaggio (un anno equivale a 687 giorni terrestri), il lander ha rilevato più di 480 terremoti, i cosiddetti “martemoti”, ma solo dall’aprile del 2019. Da allora Marte ha numerose scosse, ma mai di magnitudo superiore a 3,7 gradi. “La mancanza di scosse più potenti è sorprendente – spiega Mark Panning, sismologo presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA che sta guidando la missione InSight. Dal gioro in cui InSight ha iniziato a rilevare il primo martemoto, le scosse sono diventate così regolari da essere rilevate praticamente ogni giorno.
Tuttavia, alla fine di giugno di quest’anno, i rilevamenti si sono di nuovo interrotti: da allora sono state rilevate solo cinque scosse. L’origine del periodo di ”silenzio” del sismometro coincide, non a caso, con la stagione più ventosa che vive il pianeta. I venti, infatti, possono influenzare il sensibile sismometro di InSight, coprendo il rilevamento delle scosse.
Un altro elemento che ha sorpreso gli esperti è la mancata presenza delle onde di superficie, largamente presenti sul nostro pianeta accanto alle primarie (onde P) e alle secondarie (onde S). Queste scosse si producono nella parte superiore della crosta e, sulla Terra, consentono ai sismologi di saperne di più sulla struttura interna del pianeta. “La mancanza di queste scosse è stata un’altra sorpresa”, afferma Panning. L’assenza di onde di superficie su Marte potrebbe essere correlata alla presenza di fratture estese a 10 chilometri di profondità al di sotto di InSight, ma, per ora, è impossibile chiarire anche questo aspetto. Insomma sono ancora tanti i misteri del pianeta rosso che dovrà chiarire la missione Insight.