Gli anelli di Einstein rappresentano ”laboratori ideali” per studiare galassie che spesso risultano troppo deboli e distanti per essere viste senza lenti gravitazionali.
Il telescopio spaziale Hubble ha catturato uno degli “anelli di Einstein” più grandi e completi mai scoperti nel cosmo, come annunciato dalla NASA. Si tratta di un oggetto astronomico definito dagli esperti “molto raro”, individuato come la galassia GAL-CLUS-022058s, situata nella costellazione dell’emisfero meridionale della Fornace. Per il suo particolare aspetto e per il nome della costellazione che lo ospita, gli scienziati hanno soprannominato l’oggetto come “anello fuso”.
Gli “anelli di Einstein” vengono interpretati grazie alla teoria generale della relatività del fisico tedesco e da un processo chiamato lente gravitazionale. Un anello di Einstein, in pratica, è la deformazione anulare della luce prodotta da una sorgente (che può essere una galassia o una stella) che assume la forma di un anello per l’effetto lente gravitazionale prodotto da un altro oggetto, frapposto tra l’osservatore e la sorgente, con una massa estremamente grande, come un’altra galassia o un buco nero. Il fenomeno si verifica quando la sorgente, la lente e l’osservatore sono allineati. Quindi, la forma distorta di GAL-CLUS-022058 è un esempio “quasi perfetto” di un “anello di Einstein“, per come appare deformata dal nostro punto di vista.
Fonte: https://www.nasa.gov/image-feature/goddard/2020/hubble-sees-a-molten-ring/