Dopo l’annuncio di una nuova variante di Coronavirus, una vera e propria mutazione scoperta nel Regno Unito ma con casi già accertati anche in altri Paesi europei, Italia compresa, i timori che i vaccini messi a punto per fermare la pendamia possano risultare non efficaci contro di essa sono cresciuti. Tanto da spingere diversi esperti ad intervenire per fornire un’opinione personale ma scientifica e rivelare se la mutazione possa effettivamente pregiudicare o meno l’efficacia del vaccino. Tra i primi ad esporsi in tal senso vi è il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli che a Sky Tg24 ha dichiarato: “Io lo ritengo altamente improbabile. I vaccini determinano la formazione di una risposta immunitaria contro diversi ‘pezzettini’, chiamiamoli così, della proteina spike. Se anche c’è una mutazione in uno, due o tre ‘pezzettinì della proteina spike, è altamente improbabile che il vaccino possa risultare inefficace”.
Massimo Andreoni, infettivologo e direttore Uoc malattie infettive Tor Vergata, ha aggiunto: “Serve sempre quel minimo di cautela indispensabile rispetto a notizie che iniziano a circolare prima ancora che ci siano pubblicazioni scientifiche. Questa sarà la decima-quindicesima variante del virus di cui si parla. Adesso si descrive una variante che si trasmette più facilmente. La mia impressione è che questo è un virus Rna quindi ha una grande capacità a mutare per sua natura. Se si diffonde un po’ di più, ma clinicamente non è più aggressivo è interessante, ma non merita tutto il clamore che gli viene dato”. Dichiarazioni espresse nel corso della trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.
Aggiungendo che “ai fini della cura dovrebbe rispondere ai pochi farmaci che abbiamo in questo momento a disposizione. La mia sensazione è che questa variante abbia un impatto modesto sul vaccino. E’ una discussione che se si fosse tenuta su tavoli scientifici anziché sui media forse sarebbe stato più intelligente, perché soprattutto in una fase in cui dobbiamo convincere le persone a vaccinarsi, non è il caso di creare tutte queste preoccupazioni e questi dubbi. E’ normale che i media debbano dare la notizia, mi lamento con la parte scientifica che prima di dare certe notizie dovrebbe avere dati sufficienti. Da quei pochi dati che abbiamo a disposizione, questa modificazione della proteina spike sembrerebbe essere modesta e quindi non determinare la necessità di un cambiamento del vaccino. E ormai il vaccino si è capito come farlo, quindi anche se fosse necessario un nuovo vaccino sapremmo farlo rapidamente”.
Infine è intervenuto anche il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo che ad Agorà, su Rai tre, ha dichiarato: “Non dobbiamo cominciare a creare problemi, dubbi sul vaccino. Poi il condizionale va sempre bene. Tutti concordano nel dire che il vaccino è efficace e deve essere fatto”.