Sono immagini di devastazione quelle che arrivano dalle isole Fiji, investite dalla violenza del ciclone Yasa che ha provocato danni la cui entità in termini economici è al momento difficile da calcolare. Basti pensare che interi villaggi sono stati rasi al suolo in seguito al passaggio dell’uragano di quinta categoria accompagnato da venti fortissimi e piogge torrenziali. Sono state segnalate diverse frane ma anche molteplici inondazioni mentre a Vanua Levu, la seconda isola dell’arcipelago per dimensioni, si sono verificate continue interruzioni di corrente.
Non è tutto per il bilancio parla anche di due morti, come annunciato dal premier Frank Bainimarama: si tratta di un 45enne e di un neonato di 3 mesi ma si teme che il numero di vittime possa aumentare quando le acque si ritireranno. Imponente il numero di persone costrette ad allontanarsi da casa: in 24mila sono stati fatti evacuare, spostati in 500 diversi centri di accoglienza predisposti per ospitarli finchè l’emergenza non sarà finita. Nelle ore successive il ciclone Yasa ha perso intensità, allontanandosi dall’arcipelago nell’OCeano Pacifico e lasciando alle sue spalle una scia di distruzione e devastazione.