Dopo nove anni, ed un lunghissimo viaggio tra le correnti oceaniche, l’imbarcazione ha toccato le coste dell’Isola di Hachijo.
La scoperta di un piccolo peschereccio al largo dell’Isola di Hachijo, a 650 chilometri a sud della città di Kasennuma, in Giappone, ha destato non poco stupore nel paese del Sol Levante. La piccola barca, infatti, era stata spazzata via dall’enorme tsunami che colpì la regione nel marzo del 2011. A provarlo è il numero di registrazione inciso sulla barca, riconosciuto dai lavoratori della cooperativa di pesca Kasennuma, nella prefettura di Miyagi.
Lunga 5,5 metri, l’imbarcazione presenta una grande quantità di corallo attaccato al suo interno, un elemento che ha generato interesse per la rotta che avrebbe potuto seguire fino a quando non è giunta sulle coste dell’isola. Nelle pozze d’acqua, che si sono formate all’interno dello scafo, è stato rinvenuto, inoltre, un esemplare di ‘Abudefduf vaigiensis‘, un pesce che vive nell’Oceano Indiano e nel Pacifico, ma che nelle acque di Hachijo. Secondo gli esperti di correnti oceaniche, dopo essere stata trascinata in un’area vicino alla costa occidentale degli Stati Uniti, la barca si è diretta verso il sud-est asiatico con la corrente equatoriale settentrionale; successivamente la corrente di Kuroshio l’ha riportata in Giappone. Generato da un potente terremoto di magnitudo 9.0, lo tsunami del marzo 2011 ha ucciso oltre 18.000 persone provocando ingenti danni lungo la costa del Giappone.