Un flusso di magma dal mantello raggiunge le profondità della Groenlandia dagli strati inferiori.
Un pennacchio di roccia fusa raggiunge le profondità della Groenlandia contribuendo allo scioglimento della calotta ed aumentando il processo di innalzamento del livello del mare. E’ quanto emerge da una ricerca effettuata dal Genti Toyokuni, dell’Università di Tohoku, che conferma, ancora una volta, come la regione del Nord Atlantico sia caratterizzata da un’intensa attività geotermica. Sono 130 i vulcani attivi in lslanda mentre le Svalbard, un arcipelago norvegese nell’Oceano Artico, sono un’area con un’intensa attività geotermica anche se l’interconnessione tra questi sistemi risulta in gran parte inesplorata. Secondo il team di studiosi il pennacchio scoperto al di sotto della Groenlandia si sviluppa dal confine del mantello centrale alla zona di transizione con due rami nel mantello inferiore che alimentano le regioni attive in Islanda, Jan Mayen e l’area geotermica delle Svalbard. I dati dello studio si basa su alcune misurazioni della velocità e della propagazione delle onde sismiche nella crosta.
“La conoscenza del pennacchio della Groenlandia rafforzerà la nostra comprensione delle attività vulcaniche in queste regioni,” ha spiegato il professor Toyokuni. Una volta completato il loro studio iniziale, i ricercatori sperano di esaminare il processo termico in modo più dettagliato. “Questo studio ha rivelato un quadro ampio; ora il prossimo passo è esaminare i pennacchi a un livello più localizzato per ottenere maggiori informazioni“, ha concluso il professor Toyokuni.