I primi dati dell’autopsia che determinerà eventuali negligenze mediche.
Al via le analisi per risalire alle cause della morte Diego Armando Maradona, nell’ambito dell’indagine giudiziaria volta ad individuare eventuali negligenze mediche. Durante la ricerca saranno analizzati il sangue, le urine, i risultati dei tamponi e persino il cuore dell’idolo argentino, che, a quanto pare, pesava il doppio del normale. Verranno inoltre effettuati studi tossicologici per determinare se il ”Pibe de Oro” avesse consumato sostanze stupefacenti nelle ore precedenti alla sua morte mentre gli esami istopatologici avranno l’obbiettivo di analizzare le condizioni degli organi e dei tessuti. Ad essere analizzato sarà anche il cuore, appena estratto dal corpo. I primi dati mostrano come l’organo abbia un peso di 500 grammi, un dato largamente superiore ad un cuore in buone condizioni. Gli esperti effettueranno anche studi tossicologici ed istopatologici cercando di determinare la presenza di lesioni o malattie ed una revisione delle membrane del cervello.
Maradona è morto mercoledì scorso dopo aver subito un arresto cardiaco. Secondo gli esperti l’ex campione avrebbe subito un “edema polmonare acuto secondario a un’insufficienza cardiaca cronica”. Il campione argentino aveva già sofferto di problemi al cuore in passato subendo diversi ricoveri. Nell’ultimo, avvenuto a metà novembre, Diego è stato operato per un ematoma subdurale alla testa. Dopo l’intervento chirurgico, l’equipe medica aveva individuato un miglioramento delle condizioni generali, tanto da spingere i medici al trasferimento nella casa di San Andrés, nel distretto di Tigre, in provincia di Buenos Aires.