Gli effetti della ”galassia nana” molto più evidenti rispetto alle previsioni.
Come tutti i corpi celesti presenti nello spazio, anche la Via Lattea subisce gli effetti effetti gravitazionali delle altre formazioni. E’ la Grande Nube di Magellano ad attrarre gravitazionalmente la nostra galassia in quantità maggiore rispetto alle previsioni. A renderlo noto è uno studio di Nature Astronomy. Secondo gli studi la nostra galassia viene ”attorcigliata” e deformata con una potenza che gli esperti definiscono “estrema” dalla ”galassia satellite”. Tutto è cominciato oltre 700 milioni di anni fa quando la Grande Nube di Magellano è “entrata” nei confini della via Lattea creando scompiglio. Gli effetti dello “sconfinamento” sono ancora oggi osservabili ed, anzi, aumentano con il passare del tempo, secondo i risultati.
Oggi la Grande Nube di Magellano è osservabile come una debole macchia nel cielo notturno dell’emisfero sud. La ”piccola” galassia è circondata da un alone di materia oscura. Ed è proprio la materia oscura a produrre la deformazione nella nostra galassia torcendone il disco ad una velocità di 115.200 chilometri orari in direzione della costellazione di Pegaso.
Secondo i dati della ricerca, inoltre, l’intera Via Lattea si sposta sotto la spinta dell’energia gravitazionale, verso la galassia satellite. Ora l’obbiettivo dei ricercatori è comprendere il punto nel quale la Grande Nube di Magellano e la via Lattea si sono ”incontrate” in passato, con lo scopo di individuare la distribuzione della materia oscura in entrambe le galassie. Secondo Jorge Peñarrubia, ricercatore autore dello studio, i risultati dello studio dimostrano come la Via Lattea non si trova affatto in stato di equilibrio.