Secondo uno studio BMC Medicine l’incidenza delle fratture risulta maggiore nelle persone con un’alimentazione vegana.
Secondo una ricerca britannica, recentemente pubblicato sulla rivista BMC Medicine, i vegani hanno maggiori probabilità di subire fratture alle ossa rispetto ai consumatori di carne. Secondo la ricerca coloro che rinunciano a prodotti animali hanno un rischio maggiore del 43% di subire fratture ossee in qualsiasi parte del corpo, comprese rotture gravi. In totale, la ricerca, condotta da scienziati delle università di Oxford e Bristol, ha coinvolto circa 55.000 partecipanti da tutto il Regno Unito sottoposti ad un’osservazione durata quasi 18 anni. A metà 2016, sono stati osservati 3.941 casi di fratture totali e la maggiore differenza tra vegani e consumatori di carne era nelle probabilità di subire una rottura dell’anca, che nel caso del primo risultava 2,3 volte superiore.
Secondo i ricercatori l’aumento del rischio di frattura è dovuto al minore indice di massa corporea (BMI) e alla minore assunzione di calcio e proteine tra i vegani. “Questo studio ha mostrato come i vegani, che hanno un BMI medio più basso, così come un apporto di calcio e proteine inferiore rispetto agli amanti della carne, hanno un rischio maggiore di fratture in vari parti del corpo”. Secondo Tammy Tong, autore principale della ricerca, ”è necessario che gli individui abbiano consapevolezza dei benefici e i rischi della loro dieta e assicurarsi che abbiano livelli adeguati di calcio e proteine e che l’indice di massa corporeo risulti adeguato: ovvero non basso né eccessivo“.
Fonte: https://bmcmedicine.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12916-020-01815-3#Sec2