Con questa decisione, l’Ungheria diventa il primo paese in Europa a ricevere campioni di vaccino contro il coronavirus.
Prende il via la consegna dei campioni del vaccino contro il coronavirus Sputnik V in Ungheria. Con questa decisione, Budapest diventa il primo Governo nel Vecchio Continente a ricevere, in via sperimentale, un vaccino dall’estero. Un provvedimento che ha destato preoccupazione nell’Unione Europea, orientata all’acquisto dei vaccini di Pfizer o Moderna, considerati ”più affidabili”. ”I vaccini dovrebbero essere fuori dalla politica e i paesi dovrebbero poter scegliere come proteggere i propri cittadini – ha affermato Kiril Dmitriev, direttore del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF), aggiungendo come ”la Russia è disposta a condividere i dati sullo sviluppo del vaccino e dei test, con l’Ungheria e con altre nazioni dell’UE che ne facciano richiesta”.
Secondo le prime analisi sulla ”terza fase degli studi clinici” di Sputnik V condotti in Russia, il farmaco ha mostrato un’efficacia del 92%. Circa 40.000 volontari stanno partecipando alle sperimentazioni in varie parti del mondo, tra cui si aggiunge, ora, l’Ungheria. Sputnik V si basa su un adenovirus umano di due diversi vettori, Ad26 e Ad5, e viene somministrato in due iniezioni. I vettori sono virus ”ingegnerizzati”, non in grado di riprodursi, ma che trasportano materiale genetico dagli spuntoni del coronavirus risultando, a detta degli scienziati, completamente sicuri per la salute. Questa tecnologia consente di superare la immunità preesistente agli adenovirus.