Il conflitto ha visto la vittoria dei Sapiens e la ”conquista” dell’Europa.
Circa 600.000 anni fa, l’umanità era divisa in due; un gruppo si trovava in Africa, evolvendosi in Sapiens mentre l’altro raggiunse, via terra, l’Asia, poi l’Europa, diventando Homo neanderthalensis, ovvero i Neanderthal. Due specie separate e ”sorelle” che si evolvevano parallelamente ed a grandi distanze. Ma con il trascorrere del tempo i nostri antenati e i Neanderthal si sono inevitabilmente incontrati. La conseguenza di questo incontro è stata una vera e propria guerra, durata per lungo tempo. Lungi dall’essere pacifici, i Neanderthal erano probabilmente abili combattenti e pericolosi guerrieri, rivali acerrimi dei Sapiens. Come molti mammiferi terrestri, gli antichi ominidi che vivevano sul nostro pianeta erano predatori territoriali ed in grado di cacciare in branchi. Come i leoni, i lupi e l’Homo sapiens, i Neanderthal erano cacciatori che si muovevano soprattutto in branco. Predatori in cima alla catena alimentare e con pochi nemici, i Neanderthal avevano aumentato la popolazione causando inevitabili conflitti per i terreni di caccia. Le tracce della guerra preistorica tra Neanderthal e Sapiens sono visibili nei crani degli scheletri, distrutti da mazze, oltre a fratture della parte inferiore delle braccia causate ”dalla difesa dai colpi”. Naturalmente anche i Neanderthal mostrano segni di rotture nelle braccia mentre uno scheletro, scoperto nella grotta Shanidar in Iraq, è stato trafitto da una lancia al petto.
Le caratteristiche delle ferite indicano un conflitto ”intertribale” con schermaglie su piccola scala, ma intense e prolungate con incursioni e imboscate e più rare battaglie. L’abilità nei conflitti dei Neanderthal hanno impedito, per circa 100.000 anni, ai Sapiens di lasciare l’Africa e raggiungere l’Europa. È, infatti, estremamente improbabile che gli esseri umani moderni abbiano incontrato i Neanderthal e abbiano deciso di condividere con loro i preziosi territori con una richiesta sempre più pressante di cibo per alimentare le numerose tribù. I Neanderthal probabilmente avevano vantaggi tattici e strategici. Avevano occupato il Medio Oriente per millenni, acquisendo una profonda conoscenza del terreno, delle stagioni, di come alimentarsi delle piante e degli animali autoctoni. In battaglia, la loro corporatura massiccia e muscolosa li rendeva estremamente pericolosi nei combattimenti ravvicinati. I loro enormi occhi probabilmente garantivano ai Neanderthal una visione superiore in condizioni di scarsa illuminazione, permettendogli di manovrare al buio per imboscate e incursioni all’alba. Nonostante tutto ciò, alla fine la situazione di stallo si è interrotta e i Sapiens hanno invaso l’Europa. Non sappiamo perché è accaduto. E’ possibile che l’invenzione di armi a distanza superiori, come gli archi, le lance abbia consentito agli Homo sapiens di costruire armi leggere, in grado di provocare danni ingenti e a grandi distanza. Ma non è escluso che anche le migliori tecniche di caccia e raccolta abbiano consentito ai sapiens di nutrire meglio le tribù creando una superiorità numerica rivelatasi schiacciante in battaglia. Secondo le ricostruzioni il Sapiens riuscirono a penetrare dapprima in Israele e in Grecia subendo le controffensive di Neanderthal, prima di mettere in atto un’offensiva finale circa 125.000 anni fa. A rivelare i dettagli di questa lunga battaglia tra Sapiens e Neanderthal è un articolo pubblicato sulla rivista The Conversation.