La chiave sta nell’enzima cellulare TMPRSS2, la cui concentrazione è molto più bassa nei minori rispetto agli adulti.
Gli esperti del Vanderbilt University Medical Center (Nashville, Tennessee) hanno svelato uno dei principali misteri di covid-19: perché il virus attacca adulti e anziani, mentre sembra che i suoi effetti più gravi ”’risparmino” i neonati e i bambini piccoli. Secondo un recente studio pubblicato questo giovedì sulla rivista accademica The Journal of Clinical Investigation, la chiave sta nell’enzima cellulare TMPRSS2, di cui il virus ha bisogno per attaccare i nostri polmoni. Nei bambini il livello di questa proteasi è molto più basso rispetto agli adulti. Le proteasi sono enzimi speciali che rompono il legame peptidico tra gli amminoacidi all’interno delle proteine. Nel caso del coronavirus, il TMPRSS2 “taglia” le punte con cui le particelle virali aderiscono alle cellule dei nostri polmoni, permettendo così al covid-19 di “penetrare” all’interno e fondersi con la membrana cellulare. Quindi, essendosi infiltrato nella cellula, il virus cattura il suo apparato genetico e lo usa per replicarsi.
Nello studio, supportato dal National Institutes of Health degli Stati Uniti, i ricercatori hanno analizzato campioni di polmoni umani raccolti da donatori di età diverse e hanno scoperto che con l’età l’espressione di TMPRSS2 aumenta in modo significativo. La stessa tendenza era stata riscontrata anche nei topi in studi precedenti. “Riteniamo che il TMPRSS2 possa essere un target interessante, sia nel trattamento che potenzialmente nella prevenzione della malattia nelle persone ad alto rischio di esposizione a COVID-19“, ha dichiarato Jennifer Sucre, assistente professore di pediatria e uno degli autori principali del studio, citato da EurekAlert.
