Secondo l’Istituto Superiore di Sanità i problemi cardiaci rappresentano la prima causa.
Alcune patologie possono aumentare il rischio di mortalità per infezione CODIV-19. Tra i tanti fattori l‘obesità rappresenta senza dubbio uno dei principali come anche le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2. A rilevare le ”comorbilità” più rischiose è uno studio statistico realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sulla base delle cartelle cliniche di più di cinquemila pazienti morti nel nostro paese per COVID-19. É l’ipertensione arteriosa a rappresentare la malattia rilevata nella maggioranza dei casi con il 65,7% del campione, ovvero 3.317 pazienti, di cui 1.339 donne e 1.978 uomini. Si classifica alla seconda posizione il diabete mellito di tipo-2, con una percentuale del 29,3% del campione (532 donne e 948 uomini) mentre alla terza posizione si nota la cardiopatia ischemica, individuata nel 27,8% dei casi.
Con il 24% dei casi la fibrillazione atriale rappresenta la quarta patologia riscontrata dagli esperti mentre mentre al quinto posto si posiziona la demenza con 1.093 casi e al sesto posto l’insufficienza renale cronica, individuata nel 20,8% dei casi. A seguire lo scompenso cardiaco, il BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), il cancro diagnosticato negli ultimi 5 anni ed altre ancora. Al contempo l’Istituto Superiore di Sanità ha messo in evidenza la correlazione tra maggior numero di condizioni preesistenti e le probabilità di morte. Nel campione di 5.047 casi di decesso, solo in 173, ovvero il 3,4% non avevano alcuna malattia preesistente mentre 662, il 13,1% presentavano una sola patologia, il 19,1% avevano 2 patologie e in 3.250, cioè il 64,4% presentano tre o più malattie. Nel campione di soggetti deceduti, il numero medio di patologie riscontrate era pari a 3,5.