La tempistica è stata descritta in un articolo su Business Insider.
Il produttore farmaceutico Pfizer ha dichiarato lunedì che il suo vaccino contro il coronavirus ha ottenuto buoni risultati nella fase finale degli studi clinici ed è efficace nel 90% del casi per la prevenzione del COVID-19. Si tratta di un risultato straordinario: mai un vaccino aveva raggiunto la fase 3 della sperimentazione in meno di un anno. Ma quanto tempo occorrerà, ora, per vaccinare l’intera popolazione mondiale? Come spiegato a Business Insider da Andrew Dunn, l’annuncio di un vaccino e la somministrazione a miliardi di persone rappresentano due cose ben distinte. In realtà l’azienda Pfizer intende raccogliere una quantità maggiore di dati sulla sicurezza del vaccino, prima di procedere. Si tratta di informazioni essenziali per la sicurezza del vaccino e che saranno disponibili la settimana del 16 novembre.
A questo punto la Food and Drug Administration statunitense dovrà decidere se concedere ”l’approvazione di emergenza”. Non è chiaro quanto tempo possa richiedere questa fase, ma l’agenzia ha già annunciato di l’intenzione di muoversi velocemente. La somministrazione avverrà inizialmente solo per i gruppi ben precisi di popolazione, ovvero i soggetti a maggiore rischio come gli anziani e gli operatori sanitari. Queste prime 50 milioni di dosi potrebbero essere consegnate quest’anno. É utile tenere presente che ogni soggetto dovrà ricevere due dosi di vaccino, pertanto le persone vaccinate saranno inizialmente solo 25 milioni. Nel 2021 saranno prodotte fino a 1,3 miliardi di dosi e sempre destinate alle persone esposte a pericoli maggiori. Il vaccino, inoltre, dovrà essere spostato a temperature molto fredde – fino a 70 gradi sotto zero, il che potrebbe rendere difficile raggiungere rapidamente alcuni luoghi. Ma altri problemi logistici potrebbero ostacolare l’implementazione agevole del vaccino, come la carenza di fiale di vetro. Intanto un certo numero di paesi ha già ordinato milioni di dosi del vaccino, nella speranza che funzioni per proteggere le loro popolazioni. Si tratta degli Stati Uniti, del Regno Unito, del Canada, del Giappone e dei paesi dell’Unione europea. Nel frattempo altre compagnie farmaceutiche in tutto il mondo stanno lavorando alla produzione di vaccini contro il coronavirus, con risultati attesi a breve.
