Il pianeta vagante ha una massa di poco inferiore a quella della Terra, ma superiore a Marte.
Un team di astronomi ha scoperto un nuovo pianeta errante che viaggia attraverso la Via Lattea, senza una stella madre e che, con una massa inferiore a quella della Terra e appena maggiore a Marte, potrebbe essere il più piccolo pianeta canaglia mai scoperto. A renderlo noto è un nuovo studio pubblicato su Astrophysical Journal Letters. Se confermata, la scoperta rappresenterebbe una pietra miliare nello studio dei pianeti vagabondi, che, secondo le previsioni, potrebbero essere molto più abbondanti in tutta la galassia e nello spazio, ma anche molto difficili da rilevare. Gli astronomi ritengono che questi tipi di pianeti possano formarsi dai dischi rotanti di gas denso e polvere attorno alle stelle e che vengano espulsi violentemente dai loro sistemi planetari originali per effetto delle interazioni gravitazionali con altri corpi. In ogni caso, il loro studio potrebbe permetterci di saperne di più sul passato turbolento dei sistemi planetari come il nostro.
Nel 2011 lo stesso gruppo ha trovato 10 corpi celesti di questo tipo, ciascuno delle dimensioni di Giove, che orbitavano senza una stella madre entro un raggio di 10 unità astronomiche (cioè 10 volte la distanza che separa la Terra e il Sole). Attraverso il fenomeno astronomico noto come “microlensing gravitazionale” gli studiosi hanno rilevato il pianeta, grazie all’interazione con la luce di stelle più distanti situate dietro l’oggetto. Il risultato è un effetto che ricorda da vicino quello di una gigantesca lente d’ingrandimento, che utilizza la luce di una “sorgente” o stella sullo sfondo per rivelare la presenza dell’oggetto in questione. Questo fenomeno è possibile solo quando un telescopio è quasi perfettamente allineato con il pianeta osservato e la stella sorgente. Analizzando i dati degli studi precedenti sulle microlenti nel cosiddetto Bulbo Galattico, il gruppo di stelle che occupa la parte centrale della Via Lattea, gli esperti hanno compreso come i pianeti vaganti di piccola massa possono essere rilevatianche attraverso i telescopi terrestri, come spiegato da Andrzej Udalski, coautore dello studio e ricercatore presso il California Institute of Technology (USA).