Gli scienziati hanno analizzato il materiale osseo di 105 persone, vissute tra il 5000 e il 500 a.C.
Un team internazionale di ricercatori ha ricostruito la dieta dei pastori che nell’Età del Bronzo, popolavano le montagne e le steppe del Caucaso settentrionale. Attraverso la composizione isotopica del carbonio e dell’azoto, scoperti nel collagene del materiale osseo di 105 persone, vissute tra il 5000 e il 500 a.C. ,gli studiosi hanno identificato i principali cibi che consumavano i nostri antichi antenati, vissuti oltre settemila anni fa. Carne, latte e latticini costituivano una quota importante della dieta di queste antiche comunità, insieme alle piante selvatiche. Fu solo verso la fine dell’età del bronzo che la loro dieta iniziò a basarsi maggiormente sui cereali coltivati e soprattutto sul miglio.
Il consumo di prodotti ”locali” ha consentito agli esperti di rilevare una certa ”stabilità” degli antichi abitanti del Caucaso. A spiegarlo è Sandra Pichler, ricercatrice presso l‘Università di Basilea (Svizzera) e uno degli autori dello studio: “le comunità caucasiche non erano molto mobili e non hanno intrapreso migrazioni su larga scala“. Tutto ciò suggerisce, inoltre, una trasmissione orale della conoscenza tecnologica, come le armi in metallo, la lavorazione del bronzo, l’uso dei carri e dell’addomesticamento dei cavalli. Fino ad oggi, infatti, gli specialisti presumevano come le innovazioni delle tecniche agricole fossero giunta in Europa, dal Caucaso, in seguito alle migrazioni di lunga distanza ed attraverso i contatti commerciali di queste comunità pastorali nomadi tra il Medio Oriente e l’Europa.