C’è acqua sulla Luna. L’annuncio è di quelli che fanno sobbalzare dalla sedia, tanto più che a farlo è stata niente meno che la Nasa, ufficializzando una scoperta destinata ad entrare nella storia data la sua importanza nell’ottica delle future missioni dell’uomo sul satellite della Terra. Non solo sulla Luna è presente acqua ma, stando a quanto emerso da due distinti studi, potrebbe anche essere più accessibile del previsto.
Il primo è stato coordinato proprio dalla Nasa e dimostra l’inequivocabile presenza delle molecole di acqua, individuate utilizzando SOFIA, l’arcinoto telescopio volante. Invece il secondo studio è stato condotto dall’Università del Colorado ed i risultati dimostrano che oltre 40mila km quadrati della superficie lunare potrebbero intrappolare l’acqua allo stato solido (sotto forma di ghiaccio) in piccole cavità ombreggiate. Non si tratta delle prime ricerche che indagano la superficie lunare alla ricerca di acqua e la sua possibile presenza era stata già indicata da studi precedenti in particolare nell’area del polo sud ma non era stato possibile avere la certezza che quanto rilevato dagli strumenti corrispondesse davvero alla moolecola dell’H2O o si trattasse di idrossile (OH), legato ai minerali. Invece Sofia, il grande telescopio montato su un Boeing 747, ha sciolto ogni riserva e tolto tutti i dubbi.
Lo spettro del satellite è stato analizzato ad una lunghezza d’onda di sei nanometri che rendono impossibile confondere l’acqua con altro. Così è stato inoltre dimostrato che l’acqua è presente in abbonddanza a latitudini più meridionali, a conferma del fatto che potrebbe essere molto meno arido del previsto. I prossimi studi dovranno fare chiarezza sulla sua quantità e sulla possibilità che sia o meno utilizzabile. Certamente si tratta di una scoperta che, confermano gli esperti, aiuterà a pianificare meglio le future missioni.