Il 20 ottobre prossimo la sonda preleverà un campione dell’asteroide Bennu con l’obbiettivo di confermare la presenza di carbonato.
Tra pochi giorni la sonda OSIRIS-REx effettuerà un prelievo dal suolo della superficie di Bennu, il piccolo asteroide studiato dalla sonda della NASA lanciata nel 2016. Le previsioni degli esperti indicano la presenza di carbonato, una sostanza che sulla Terra viene depositata dall’acqua. Grazie ai dati raccolti attraverso lo spettrometro a bordo della sonda, gli scienziati hanno individuato, in particolare, delle venature di carbonato sulla superficie dell’asteroide. Si tratterebbe di una prova che potrebbe indicare come, milioni di anni fa, dei veri e propri fiumi attraversavano la superficie del piccolo corpo celeste, un planetoide, da cui si è formato Bennu. L’ipotesi è che il corpo originario, il planetoide (piccolo oggetto con una composizione simile alla Terra) ancora in formazione, fosse dotato di un sistema idrotermico.
“Nel caso in cui le venature presenti su Bennu siano realmente composte da carbonato, possiamo ipotizzare che il flusso di acqua e il deposito idrotermico sul genitore di Bennu è avvenuto per chilometri e su una scala che va dal migliaio al milione di anni,” dichiarano gli esperti del team di ricerca. Secondo gli studi l’acqua potrebbe essere filtrata tra le crepe sulla superficie del planetoide originario di Bennu, producendo le tracce di carbonato. “L’obbiettivo della ricerca è capire se questo asteroide ha portato della materia organica dal suo precursore,” hanno aggiunto gli studiosi. Analizzato dal 2018, anno nel quale OSIRIS-REx è arrivata nella sua orbita, Bennu ha rilevato numerose sorprese, tra cui la presenza di un altro corpo roccioso ed un’attività sismica con eruzioni.