Alla celebrazione erano presenti un centinaio di persone, una parte delle quali ha reagito lanciando piatti e bottiglie d’olio.
Un gruppo di agenti di polizia e guardie di frontiera israeliane ha fatto irruzione in un’abitazione nell’insediamento di Guivat Zeev, nei territori palestinesi occupati alla periferia di Gerusalemme. Il motivo del raid, avvenuto lo scorso mercoledì sera, è stata la celebrazione di un matrimonio che non ha rispettato le norme per limitare la pandemia da coronavirus. Contrariamente alle restrizioni imposte, un centinaio di persone si erano radunate all’interno dell’edificio e in un cortile, destando la preoccupazione dei vicini. Quando gli agenti hanno fatto irruzione nell’abitazione, una parte dei presenti ha reagito lanciando piatti e bottiglie di olio, provocando lievi ferite a un uomo in divisa, che si è tagliato con un pezzo di vetro dopo essere scivolato e caduto a terra mentre un membro della famiglia è stato ferito durante l’azione di polizia.
La violenta aggressione è stata registrata in un video nel quale si sentono distintamente le urla dei familiari, un uomo disteso a terra e un giovane con un braccio insanguinato. “Guarda cosa gli hanno fatto“, gridano gli ospiti agli agenti, che hanno proceduto a numerosi arresti imponendo le multe previste. Secondo la Polizia, l’operazione aveva lo scopo di far rispettare le norme sanitarie.