Il corpo celeste è precipitato in un buco nero attraverso un fenomeno conosciuto come ”evento di interruzione delle maree’‘.
Una rara esplosione stellare è stata osservata da un team di astronomi, attraverso i telescopi dell’European Southern Observatory (ESO). Si tratta di stella “lacerata” da un buco nero supermassiccio attraverso un fenomeno noto come ”evento di interruzione delle maree’‘, il più vicino al nostro pianeta mai osservato, a 215 milioni di anni luce dalla Terra. “L’idea che un buco nero sia in grado di ‘risucchiare’ una stella vicina può apparire come fantascienza, ma è quello che avviene durante un evento di interruzione delle maree”, ha spiegato Matt Nicholl, professore e ricercatore presso la Royal Astronomical Society. Il fenomeno è stato rilevato grazie ad un lampo di luce registrato, nello scorso anno, vicino a un buco nero supermassiccio. Il fenomeno è stato indicato come ”l’evento di interruzione della marea AT2019qiz” ed è avvenuto subito dopo la distruzione di una stella situata in una galassia a spirale nella costellazione di Eridanus.
“Questo è ciò che accade quando una stella si avvicina troppo a un buco nero in una galassia – ha dichiarato Thomas Wevers, ricercatore dell’ESO – ovvero quando la forte attrazione gravitazionale del buco lacera la stella, strappando sottili flussi di materiale“. Durante il processo la stella si scompone producendo sottili filamenti di materia stellare che precipitano nel buco nero. Si tratta del processo noto come “spaghettificazione di una stella”, un fenomeno che produce un “bagliore luminoso di energia” che gli astronomi sono in grado di rilevare anche a grande distanza. Un ”evento potente e luminoso”, ma che produce una notevole quantità di polvere e detriti che, spesso, impediscono l’osservazione del fenomeno. L’esplosione prodotta dal buco nero ha causato ”un potente getto di materiale con velocità ad velocità superiore ai 10.000 chilometri al secondo. Le indagini hanno rivelato come la stella esplosa avesse una massa simile a quella del del nostro Sole mentre il buco nero supera il milione di masse solari. La scoperta dell’evento ci aiuta a comprendere meglio come i buchi neri supermassicci distruggano le stelle, il comportamento della materia negli ambienti di gravità estrema ed in particolare il fenomeno delle ‘‘interruzione delle maree”.
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