Un risultato straordinario grazie al Very Large Telescope.
Negli ultimi anni l’indagine dei vari telescopi spaziali ha portato all’individuazione di numerosi esopianeti, ma ben pochi sono stati fotografati e visti direttamente. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, la scoperta di un esopianeta è resa possibile grazie agli effetti della loro gravità o alla capacità di fermare la luce di una stella. Attraverso i dati del Very Large Telescope (VLT), in Cile, gli esperti sono riusciti ad individuare, però, un pianeta orbitante intorno alla stella Beta Pictoris posizionata a 63 anni luce di distanza. Si tratta di Beta Pictoris c, un gigante gassoso di massa pari a 9 MJ (masse gioviane).
La scoperta del pianeta è il frutto dell’analisi della velocità radiale, un metodo meno comune per rilevare i pianeti extrasolari e basato sull’individuazione delle oscillazioni delle stelle prodotte dalla gravità dei loro pianeti. Attraverso le letture anomale della velocità radiale della stella, gli esperti hanno ottenuto un’eccellente quantità di dati che descrive l’orbita dei due esopianeti che orbitano intorno a questa stella, collocata nella costellazione del Pittore. Una successiva ricerca del team di studiosi ExoGRAVITY, guidato dall’astronomo Mathias Nowak dell’Università di Cambridge, ha individuato l’esatta posizione di Beta Pictoris c. A questo punto tutti e quattro i telescopi hanno scansionato il sistema solare, raccogliendo i dati in un “telescopio virtuale” che li ha combinati fino ad ottenere un’immagine straordinariamente nitida. Ed è grazie a questa istantanea che gli esperti hanno ottenuto l’immagine di Beta Pictoris c. Beta Pictoris è una stella nata 18 milioni di anni fa, quindi ancora giovane e circondata da un fitto disco di polveri e gas dal quale si sono formati la stella e i pianeti. Il primo oggetto scoperto intorno alla stella è stato Beta Pictoris b, uno dei pochi pianeti individuabile attraverso le ”immagini dirette”, ovvero nelle foto che i telescopi scattano della stella. L’altro pianeta, Beta Pictoris c, proietta nello spazio una luminosità di sei volte inferiore rispetto a Pictoris b anche se potrebbe avere dimensioni nettamente superiori. Ulteriori ricerche potranno chiarire le caratteristiche dei due esopianeti.