Un cumulo di roccia proveniente da Vesta su Bennu. La scoperta che intriga gli scienziati della NASA.
Una scoperta davvero inaspettata quella realizzata dalla sonda spaziale OSIRIS-REX su Bennu. L’asteroide, visitato dalla sonda dal 2017, ha rivelato due frammenti di un altro asteroide: Vesta. Ma come può un frammento di Vesta raggiungere Bennu? Le rocce scoperte confermano un’intricata danza orbitale tra i due oggetti e l’origine violenta di Bennu, un asteroide nato dall’accumulo di vari frammenti spaziali prodotti da una massiccia collisione. “Abbiamo scoperto sei rocce di grandezza variabile tra 1,5 e 4,3 metri, sull’emisfero sud di Bennu e poco lontano dall’equatore“, ha dichiarato Daniella Della Giustina del Lunar & Planetary Laboratory – “si tratta di rocce molto più luminose dall’area restante di Bennu e che corrispondono al materiale di Vesta.” Le rocce luminose sono pirosseni, ovvero silicati, che in alcuni casi si trovano in cumuli o sparsi sul terreno. “La nostra ipotesi – ha spiegato Hannah Kaplan del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt – è che Bennu abbia ereditato le rocce dal suo ”asteroide genitore”. Quando poi l’asteroide genitore è stato distrutto, una sezione dei detriti si è accumulata, con la gravità in Bennu.”
I massi provenienti da Vesta hanno immediatamente catturato l’attenzione degli esperti per la loro luminosità. Le successive analisi sulla ”firma” delle rocce ha consentito agli esperti di riconoscere il pirosseno minerale, simile a quello presente su Vesta e molto diverso da Bennu che, invece, viene definito ”asteroide carbonaceo di tipo B’‘. Ma se credete che la scoperta di un frammento di un corpo celeste su un altro oggetto sia un rarità, vi sbagliate di grosso. Anche la sonda Dawn individuò su Vesta materiale scuro proveniente da altri oggetti mentre un grosso masso nero venne individuato dalla sonda Hayabusa sull‘asteroide Itokawa. Molto più recentemente sono stati scoperti materiale di asteroidi di tipo S dalla sonda Hayabusa2 su Ryugu. Tutto ciò indica che gli asteroidi sono coinvolti in una complessa ”danza orbitale” che, a volte, provoca la commistione di varie sostanze.