Un bacino di acqua liquida ed altri piccoli laghi individuati da un team di esperti italiani.
Il sottosuolo di Marte nasconde laghi nella profondità della calotta polare. A renderlo noto è la rivista Science citando una scoperta realizzata da un team di ricercatori e tecnici italiani dell’Università Roma Tre, del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irea, Napoli), dell’Università Jacobs (Brema, Germania), della University of Southern Queensland (Centre for Astrophysics: Toowoomba, Australia) e dell’INAF. Lo studio conferma una ricerca precedente, pubblicata nel 2018, che già aveva annunciato la possibilità che bacini di acqua liquida si nascondessero nelle viscere del pianeta rosso. Allora la scoperta venne realizzata grazie ai dati del radar sottosuperficiale Marsis che individuò una zona di forte riflettività ad una profondità di circa 1,5 chilometri al di sotto dei depositi stratificati di ghiaccio e polvere della calotta polare marziana. Il dato, secondo gli esperti, rappresentava una prova importante sulla presenza, in un’area di circa 20 chilometri di diametro, di un lago d’acqua non congelato per la presenza di sali.
Il nuovo studio, frutto della ricerca di tredici esperti fisici, geologi ed ingegneri, conferma i dati del passato, ma ne aggiunge altri inaspettati. “Abbiamo confermato la posizione, l’estensione e l’intensità del riflettore individuato nel nostro studio del 2018 – dichiara Elena Pettinelli, dell’Università di Roma Tre – “ma abbiamo anche trovato tre nuove aree altamente riflettenti“. La metodologia di ricerca è la stessa usata dai radar sottosuperficiali terrestri per scoprire la presenza di laghi subglaciali in Antartide, Canada e Groenlandia, come anche l’interpretazione dei dati. “I risultati – continua Sebastian Lauro dell’Università di Roma Tre – spiegano come le riflessioni ad alta intensità sono il prodotto di estese pozze di acqua liquida“. Ma cosa hanno scoperto, di nuovo, gli esperti italiani? “Un lago principale – spiega – circondato da altri laghetti. Non sappiamo se siano interconnessi per le caratteristiche tecniche del radar e per la sua notevole distanza dalla superficie“. Insomma ancora conferme sulla presenza di acqua allo stadio liquido sul pianeta rosso; anche se in condizioni differenti rispetto al liquido a cui siamo abituati sul nostro pianeta. Poiché la temperatura alla base della calotta polare è stimata a 68 gradi centigradi, gli scienziati ipotizzano che l’acqua possa rimanere liquida per l’effetto ”antigelo” dei perclorati di magnesio e calcio.