I piccoli corpi celesti si starebbero riscaldando ”a vicenda” attraverso il fenomeno della risonanza delle maree.
Le temperature superficiali delle lune di Giove sono molto più alte rispetto a quanto prevedibile ad una distanza di circa 778 milioni di chilometri dal Sole. Si tratta di un fenomeno che in passato era ricondotto alla presenza stessa di Giove che avrebbe trasmesso il calore alle lune; ma ora una nuova ipotesi si fa strada tra la comunità scientifica. Secondo gli ultimi dati, infatti, i piccoli corpi celesti orbitanti intorno al gigante gassoso, si starebbero riscaldando a vicenda. La ricerca è il risultato di un nuovo modello che esamina l’interazione gravitazionale tra le varie lune. Ma come funziona il riscaldamento delle maree? Si tratta di un fenomeno che avviene attraverso i processi di attrito delle maree: in pratica l’energia orbitale e rotazionale viene dissipata come calore nella superficie oceanica o all’interno della crosta di un corpo celeste. Insomma le vibrazioni producono attrito e dunque calore.
Secondo il team di esperti il calore generato da questo fenomeno sarebbe in grado di sciogliere il ghiaccio nelle profondità delle lune e dunque portare alla formazione degli oceani sotterranei ipotizzati sui vari satelliti di Giove e di Saturno. “Tutto ciò è sorprendente viste le dimensioni ridotte dei satelliti del gigante gassoso“ – dichiara Hamish Hay, del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA. “Non ci saremmo aspettati che oggetti di massa così ridotta siano in grado di creare tanta forza di marea.” Lo studio aiuterà, inoltre, nella ricerca di mondi oceanici anche al di fuori del nostro Sistema Solare.