Una nuova teoria sull’origine del corpo celeste dalla particolare forma di sigaro.
Era il 2017 quando venne avvistato, per la prima volta, Oumuamua, un misterioso ”visitatore” del nostro Sistema Solare, il primo avvistato proveniente dallo spazio esterno ad addentrarsi tra le orbite del nostro sistema planetario. L’oggetto, dalla particolare forma di sigaro, ha da subito incuriosito gli esperti di tutto il mondo. Oggi, una nuova ricerca pubblicata sull’Astrophysical Journal Letters, condotta dagli esperti dell’Università di Olso, in Norvegia, propone una nuova origine. Secondo questo nuovo studio Oumuamua si comporrebbe di polvere interstellare, in pratica un ”grumo” di polvere come quelli che si formano negli angoli remoti delle nostre camere da letto.
Insomma una sorta di ”coniglietto di polvere” ovvero in frattale nella Nube di Oort. Con il termine ”frattale cometario” di intende un oggetto che si forma attraverso il nucleo di una cometa in maniera simile a come si sviluppano gli accumuli di peluria e polvere che si nascondono sotto i mobili e negli angoli più remoti delle nostre abitazioni. Si tratta di un processo di formazione già ipotizzato nello spazio anche se non era mai stato applicato alla formazione di Oumuamua. Secondo gli scienziati quando le particelle di materiale cosmico si raccolgono in un’area, cominciano a muoversi più rapidamente della nuvola circostante formando un oggetto frattale. “Il flusso di gas della cometa – prosegue la scienziata – porta l’oggetto a liberarsi nello spazio“.