La formazione si compone di vari strati di nebbia.
L’esagono di Saturno rappresenta senza dubbio una delle formazioni più affascinanti del nostro Sistema Solare. I meccanismi che portano alla formazione della tempesta con la particolare forma ad esagono sono apparsi da subito non chiari per gli esperti. Secondo una recente ricerca, pubblicata dall’Università del Paesi Baschi sulla rivista Nature Communication l’esagono si compone di una serie di strati di nebbia. Avvistato per la prima volta negli anni quarantanni fa, l‘esagono di Saturno è apparso da subito un mistero. Solo oggi, grazie alle osservazioni realizzate dal telescopio Hubble e da Cassini, risulta chiara la presenza di un complesso sistema di stratificazioni di gas.
La tempesta si compone da sette strati di nebbia, che vanno dalle nubi in profondità fino a più di 300 chilometri di altitudine. ”Ogni strato – spiegano i ricercatori – presenta uno spessore che va dai 7 ai 18 chilometri ed è composto da particelle ghiacciate di idrocarburi, come acetilene, propano o butano”. Nel suo insieme la struttura, sottolineano gli autori della ricerca, si presenta come statica, ruotando insieme al pianeta senza mai scomporsi. La sonda Cassini ha analizzato il sistema di Saturno tra il 2004 e il 2017, fino al termine della missione avvenuta attraverso un tuffo finale nell’atmosfera. Nel 2015 la sonda, realizzata dall’Agenzia Spaziale Europea, ha catturato immagini ad altissima risoluzione dell’atmosfera del gigante gassoso, appena al di sopra dell’orizzonte. Sono state queste osservazioni a rendere possibile la studio dell’esagono, distinguendo i vari strati che lo compongono.