A rischio gli allevamenti di carne di maiale nella zona del Brandeburgo.
La Germania ha registrato il primo caso di peste suina africana (PSA), come confermato, giovedì, dal ministro dell’Agricoltura del paese, Julia Kloeckner. Ora il rischio è che la più grande nazione produttrice di suini in Europa interrompa le esportazioni di questo tipo di carne con ricadute potenzialmente disastrose sul settore. Il virus, non dannoso per l’uomo, è stato rilevato nei resti di un cinghiale rinvenuto nello stato del Brandeburgo, vicino al confine con la Polonia. La scoperta dell’infezione, anche se riguardante un animale selvatico, potrebbe spingere ad un divieto di esportazione di carne suina verso i paesi al di fuori dell’Unione Europea ed in particolare verso la Cina.
La Germania aveva temuto una diffusione della malattia dopo che alcuni casi di cinghiale infetti erano stati confermati nella Polonia occidentale negli ultimi mesi. Ora l’obbiettivo del governo, come annunciato dalla portavoce Karlheinz Busen, ”è prevenire un’ulteriore diffusione della malattia tra gli allevamenti di suini domestici“.