Gli oggetti sono stati individuati grazie all’intelligenza artificiale.
Sono 50 i pianeti scoperti attraverso uno studio dell’Università di Warwick effettuato sui ”vecchi” dati delle missioni telescopiche. Lo studio, pubblicato sulla Royal Astronomical Society, è il risultato di un confronto su larga scala delle tecniche di convalida degli esopianeti, compresi gli algoritmi di apprendimento automatico. Le indagini sugli esopianeti si basano sulla tecnica del transito, ovvero il passaggio dei corpi celesti davanti alle stelle. Attraverso un algoritmo basato sull’apprendimento automatico, gli studiosi sono stati in grado di separare pianeti reali dai ”falsi”, sulla base di migliaia di candidati scoperti dai telescopi come Kepler e TESS.
I 50 pianeti hanno dimensioni differenti: da quelli di dimensioni simili Nettuno ai più piccoli come la Terra ed orbite comprese dai 200 giorni a un solo giorno. I corpi celesti, in precedenza non individuati dagli astronomi, saranno oggetto di nuove osservazioni con telescopi dedicati. Ora che i ricercatori conoscono il funzionamento dell’IA, saranno realizzati ulteriori ”ricerche e veloci” per individuare nuovi corpi celesti. ”L’algoritmo potrebbe convalidare migliaia di candidati ”scartati”, in pochi secondi”, ha indicato lo studio. Nella ricerca, il team di esperti sostiene come gli astronomi potrebbero utilizzare più tecniche di convalida, incluso questo nuovo algoritmo, per confermare le future scoperte di esopianeti. Attualmente, circa il 30% di tutti i pianeti conosciuti è stato convalidato utilizzando un solo metodo dell’intelligenza artificiale.
