La formazione è emersa l’anno scorso in seguito all’eruzione di un vulcano a Tonga.
Una vasta “isola di pietra pomice” è approdata nel Queensland, in Australia, dopo essere emersa da un vulcano sottomarino nel Pacifico lo scorso anno. Un viaggio lunghissimo per la ”zattera di pietra” che potrebbe resuscitare alcune aree della Grande Barriera Corallina. Un’estensione pari a circa 20.000 campi da calcio ed uno spessore di 15 centimetri caratterizza la formazione, emersa dal “Volcano F” o “0403-091”, eruttato lo scorso agosto vicino alle isole Vava’u a Tonga. L’isola di roccia fluttuante ha destato scalpore in tutto il mondo grazie a diversi video virali che ne mostravano l’estensione sorprendente. Ora, dopo un viaggio di 3.000 chilometri, è approdata in Australia, dove rivitalizzerà la Grande Barriera Corallina fornendo milioni di organismi che ne aumenteranno la crescita. ”Sarà un’iniezione di ‘vitamine – dichaira Scott Bryan dell’Università del Queensland – anche se non aiuterà a mitigare del tutto gli effetti del cambiamento climatico sulla Grande Barriera Corallina”.
Le rocce hanno iniziato a giungere nell’area già ad aprile creando alcuni panorami impressionanti, in quello che Bryan descrive come un “processo molto antico” che mostra connessioni presenti tra barriere coralline e i vulcani a migliaia di chilometri. Finora i ricercatori hanno identificato più di 100 specie diverse di organismi connessi alle rocce pomice, che stimoleranno la biodiversità sulla barriera e daranno nuova vita alla più grande estensione di coralli al mondo.