Betelgeuse: scoperta l’origine del misterioso calo di luminosità della supergigante

Sulla base delle osservazioni di Hubble, gli scienziati hanno spiegato come una nuvola di polvere “abbia bloccato circa un quarto della luminosità della stella.

Nuove osservazioni dal telescopio spaziale Hubble rivelano l’origine dell’inaspettato oscuramento della supergigante rossa Betelgeuse, nella costellazione di Orione. Secondo gli esperti della NASA l’improvviso rilascio di un’ingente quantità di plasma nello spazio (in pratica una gigantesca eruzione stellare), ha portato alla formazione di una nuvola di polvere che ha bloccato la luce proveniente dalla superficie della stella. Betelgeuse è una delle stelle più luminose della Via Lattea, quasi mille volte più grande del Sole e situata a 725 anni luce dalla Terra. Nell’ottobre scorso l’oggetto ha iniziato a perdere luminosità stupendo gli osservatori e gli appassionati di tutto il mondo. In tanti avevano pensato alla ”morte” della stella e alla conseguente esplosione in supernova. Nei mesi successivi nuove osservazioni spettroscopiche della luce ultravioletta, realizzate da Hubble, hanno fornito nuovi importanti indizi sul meccanismo alla base dell’oscuramento di Betelgeuse. A settembre, ottobre e novembre 2019 il telescopio ha catturato segnali di materiale denso e riscaldato che si muoveva nell’atmosfera della stella. A dicembre, diversi telescopi terrestri hanno osservato l’oscuramento della supergigante rossa nel suo emisfero meridionale.

Betelgeuse: scoperta l’origine del misterioso calo di luminosità della supergigante

Il telescopio ha osservato il plasma rilasciato dalla superficie della stella e successivamente raffreddato negli strati esterni dell’atmosfera e infine trasformato in una nuvola di polvere. “La nube di polvere prodotta – spiegano gli studiosiha bloccato un quarto della prodotta dalla stella, a partire dalla fine del 2019. Nel mese di aprile 2020, la stella è tornata alla sua luminosità normale”. “Con Hubble – ha aggiunto il ricercatore capo Andrea Dupree, dall’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics – siamo riusciti ad osservare il plasma mentre lasciava la superficie visibile della stella e si muoveva attraverso l’atmosfera, prima che si formasse la polvere che oscurava la stella“.