Un pianeta roccioso, con una densità record, tale da sfidare qualsiasi teoria sulla formazione dei pianeti. Si tratta di K2-25b, un oggetto orbitante intorno ad una stella dell’ammasso stellare delle Iadi, a circa 153 anni luce. Il peso dell’oggetto è pari a 25 volte quello terrestre, un dato davvero sorprendente considerandone le dimensioni di poco inferiori a Nettuno. Conosciuto con il nome di K2-25b, il pianeta è stato osservato con il telescopio WIYN del Kitt Peak National Observatory e dall’Hobby-Eberly al McDonald Observatory e con altre strutture di osservazione. A destare scalpore, tra gli scienziati è anche l’età, relativamente giovane, del pianeta. La stella intorno a cui orbita il pianeta super massiccio rientra nella categoria delle nane di tipo M, la stella più comune di tutta la galassia. Sono necessari 3,5 giorni al pianeta per completare un giro completo intorno alla stella.
Il pianeta è un “sub nettuniano”, ovvero una tipologia di pianeta che, per le sue dimensioni, non esiste nel nostro sistema solare, anche se risulta notevolmente comune nella Via Lattea. Di solito i giganti gassosi si formano intorno ad un nucleo di ghiaccio e roccia di massa superiore alla Terra di 5-10 volte. Con il trascorrere del tempo gli strati inferiori si ricoprono di un involucro gassoso con una massa pari a centinaia di volte quella della Terra. Il risultato è un pianeta di dimensioni notevoli, composto di gas denso, come accade per come Giove e Saturno. K2-25b, invece, non ha uno spesso strato di gas. In pratica sembra un oggetto composto quasi interamente di nucleo mentre l’involucro gassoso intorno appare notevolmente ridotto. A questo punto gli esperti si chiedono come mai il pianeta non abbia accumulato i gas nonostante la sua potente attrazione gravitazionale. “Spesso questi pianeti presentano una densità ridotta e alcuni oggetti hanno addirittura atmosfere evaporanti. K2-25b, nonostante la stazza, sembra avere un nucleo denso, roccioso o ricco di acqua, con un involucro gassoso sottile”, spiega Gudmundur Stefansson, studioso della Princeton University ed autore della ricerca. Insomma un pianeta che contraddice tutte le teorie sull’evoluzione planetaria.