La autorità hanno decretato la chiusura del comune di Suji Xincun, dopo la morte di una persona per peste nera.
Le autorità della regione cinese della Mongolia interna hanno chiuso un villaggio dopo la morte di un residente locale a causa della peste bubbonica. A riferirlo è la Commissione sanitaria municipale della città di Baotou in una dichiarazione sul suo sito web. Il villaggio messo in quarantena è Suji Xincun, con le autorità che hanno decretato la disinfezione quotidiana delle case. Damao Banner, il distretto in cui si trova il villaggio, è stato messo in allerta di livello 3. Anche se tutti i residenti di Suji Xincun sono risultati negativi ai test, nove contatti stretti e 26 contatti secondari dell’uomo infetto sono stati messi in quarantena.
È il secondo caso, e la prima morte, causati dalla peste bubbonica che la Cina ha confermato quest’anno. Nel mese di luglio, invece, era stato segnalato un contagio: un pastore che aveva contratto la malattia nella stessa regione della Mongolia interna. Già allora le autorità lanciarono un’allerta contro la caccia, il consumo o il trasporto di animali potenzialmente infetti, in particolare le marmotte. La peste bubbonica, causata dal batterio “Yersinia pestis”, si diffonde principalmente attraverso il morso di pulci infette che popolano i roditori. Il sintomo più noto è la comparsa dei cosiddetti bubboni, linfonodi infetti, ingrossati e dolorosi, spesso sotto le ascelle, la parte superiore del femore, l’inguine e la regione del collo. Nel XIV secolo, questa malattia, nota allora come la peste nera, uccise più di un terzo della popolazione europea. Oggi, la peste bubbonica può essere controllata e curata completamente se la persona infetta riceve per tempo le cure indicate.