Crollo nella stessa zona della frana di Santo Stefano.
L’aumento delle temperature fa sgretolare il Monviso. Un nuovo distacco ha interessato la parete nord, la stessa da cui nella giornata di Santo Stefano si era già staccata una massa enorme di roccia, ghiaccio e neve ad una quota di 3300 metri. Uno stato di salute precario quello del ”Re di Pietra” che aveva allertato gli studiosi dell’Arpa che da allora hanno tenuto costantemente sotto controllo la montagna.
Ora l’obbiettivo, grazie ai dati dell’Università di Torino, e di analizzare l’evolversi della situazione e valutare i rischi. Numerose le fratture avvistate sulla parete, dove il cedimento non sembra non arrestarsi. Sotto osservazione è il sentiero per il colle di Viso, al momento non coinvolto dal crollo dei blocchi. Alla luce della forte fruizione escursionistica della zona, l’Arpa raccomanda di percorrere l’area con la cautela necessaria.