Il misterioso continente perduto in una serie di mappe.
I particolari del ‘‘settimo continente perduto’‘ sono ora visibili grazie al progetto Vaughan Stagpoole di GNS Science, un’organizzazione di ricerca governativa neozelandese. Attraverso un sito web interattivo, il team di esperti consente l’accesso alle mappe e ai dati geoscientifici della Zealandia, sia per l’area emersa che per quella sommersa dall’oceano. Il progetto consente di fornire ”una configurazione dettagliata dei vulcani, dei confini delle placche e delle rocce sedimentarie del continente perduto.” In una ricerca realizzata nel 2017, gli scienziati hanno confermato come una regione comprendente varie isole oceaniche, tra cui la Nuova Zelanda, componessero un’unica piastra di crosta continentale. Oggi il 94% della superficie dell’antico continente si trova sott’acqua.
Attraverso la mappa tettonica è possibile notare le varie età della crosta, le scarpate e i vulcani antichi e moderni. La mappa batimetrica, invece, riflette la forma della terra solida e del fondo del mare, in una combinazione di colori trasparente con uno sfondo ombreggiato.Grazie a questa mappa è possibile notare le coste, i limiti territoriali e i nomi delle principali aree sottomarine. Fenomeni come il vulcanismo e il movimento tettonico hanno modellato il continente per milioni di anni fino a farlo sprofondare in un periodo compreso tra 83 e 79 milioni di anni fa.