Cile: il coronavirus dilaga e la popolazione insorge. Scontri a Santiago

Si allarga il contagio nel paese sudamericano.

Dopo aver sconvolto l’Europa, l’epidemia di coronavirus si fa sempre più largo tra Centro e Sud America. Dopo l’Ecuador, primo paese a subire gli effetti catastrofici dell’epidemia, l’emergenza si è spostata in Perù, Colombia, ma soprattutto in Brasile. Anche in Cile il coronavirus sta dilagando, con un numero di casi che ha superato i paesi europei come la Spagna e l’Italia. E proprio il nostro paese era stato accusato dal Primo Ministro per la gestione dell’emergenza. “Affronteremo l’epidemia meglio dell’Italia” aveva dichiarato Sebastián Piñera mentre lo Stivale era al culmine della pandemia. Oggi i casi, in Cile, sono 254mila, a cui si aggiungono 4.731 morti. La situazione sta rapidamente precipitando mentre il Governo ha deciso di adottare un lockdown particolarmente stringente. E le conseguenze sull’economia non si sono fatte aspettare.

Cile: il coronavirus dilaga e la popolazione insorge. Scontri a Santiago

Forti tensioni sono state registrate tra le fasce meno abbienti della popolazione. A El Bosque, un quartiere povero alla periferia di Santiago del Cile, sono stati numerosi gli scontri tra i manifestanti in cerca di cibo e la polizia. Intanto il presidente Piñera ha ammesso errori nella gestione della pandemia, spiegando come il Cile non avvia saputo affrontare la situazione come i paesi più sviluppati. Il Coronavirus è ”entrato” anche in Parlamento con 25 senatori in quarantena. Ma ora a preoccupare è la composizione stessa della popolazione cilena, caratterizzata da unalta percentuale di indios, una categoria più a rischio.