L’origine della diversa natura dei due lati del nostro satellite.
Una delle caratteristiche più oscure del nostro satellite è la presenza di due ”facce” molto diverse, praticamente asimmetriche. Se la parte ”visibile” al nostro pianeta è caratterizzata dai cosiddetti ”mari”, ovvero delle ampie pianure di basalto scuro generate dall’antica attività vulcanica, il lato opposto presenta una crosta molto più spessa ed una composizione del tutto differente. Nella faccia ”oscura” la superficie è molto più chiara, con poche chiazze di basalto, ma molti crateri. Si pensa che le pianure di basalto, sul lato visibile, coprissero numerosi crateri del nostro satellite, ma il motivo per il quale il lato vicino mostri i resti di maggiore attività vulcanica rispetto all’altro lato appare un mistero. Anche la composizione chimica cambia e in particolare in una determinata regione chiamata Procellarum KREEP Terrane.. Si tratta di un’area ricca di elementi specifici, da cui deriva il nome: K (potassio), REE (elementi delle terre rare) e P (fosforo). L’area contiene anche elementi come l’uranio e il torio, il cui decadimento radioattivo produce calore.
Dai primi dati sembra che il Procellarum KREEP Terrane debba le sue proprietà di generazione del calore dal vulcanismo. E in effetti, dai modelli sembra che il decadimento radioattivo del potassio, del torio e dell’uranio potrebbero aver prodotto calore per miliardi di anni. Ora un team di esperti ha deciso di analizzare le sostanze che compongono il KREEP attraverso un esperimento. La combinazione delle sostanze in laboratorio ha prodotti tra le due e le 13 volte più fusione, a causa del contributo del calore generato dalla radioattività. Ma come si è formato il KREEP? All’origine ci sarebbe il meccanismo attraverso il quale si è formata la Luna. In pratica, 4,5 miliardi di anni fa, un oggetto, di dimensioni simili a Marte, si schiantò con il nostro pianeta, facendo precipitare numerosi detriti nello spazio. I frammenti si ricombinarono dando vita alla Luna, ma in maniera disomogenea