Coronavirus, due casi in Nuova Zelanda. La premier: “Fallimento inaccettabile”

La Nuova Zelanda è uno dei Paesi che meglio è riuscito a contrastare la pandemia di coronavirus. Intervenendo tempestivamente con un lockdown pressochè totale e rispettato dai cittadini, è stato possibile evitare il peggio e ritrovarsi con il sistema sanitario e le terapie intensive saturate. Ma, dopo settimane a contagi zero, anche qui sono stati individuati due nuovi casi di positività. Che se confrontati con il resto del mondo possono sembrare un nulla, ma che hanno portato la prima ministra neozelandese Jacinda Ardern, in virtù dell’impegno e delle misure messe in atto nei mesi scorsi, a reagire duramente parlando di “un fallimento inaccettabile del sistema”.

Si tratta infatti di due persone, entrambe donne, alle quali sarebbe stato consentito interrompere in anticipo la quarantena per poter partecipare ad un funerale. Giunte dal Regno Unito per poter vedere un parente in fin di vita, si sono messe in isolamento perchè nel Paese è richiesta la quarantena obbligatoria di due settimane. Ma trascorsi sei giorni il parente è deceduto e le due donne hanno dunque ricevuto il permesso di recarsi al funerale. Ma a seguito dei test sono riusltate positive al Covid. Occorre sottolineare che in Nuova Zelanda non sono stati registrati contagi da coronavirus per tre settimane tanto che il governo aveva deciso di togliere tutte le restrizioni.