Il coronavirus può diffondersi anche nei bagni pubblici?

Secondo uno studio americano lo sciacquone dei bagni pubblici potrebbe propagare il virus.

Anche i bagni pubblici possono rappresentare un veicolo di trasmissione per il coronavirus. A rivelarlo è uno studio dal titolo ‘Physics of Fluids’ dell’Aip (American Institute of Physics). Essendo in grado di sopravvivere anche nel tratto digerente umano, e dunque giungere nelle feci, il coronavirus può diffondersi nell’aria attraverso lo sciacquone. Lo scarico, in pratica, può sollevare una ‘nuvola virale’ che potrebbe contagiare chi entra in bagno subito dopo un positivo al virus. Nella ricerca, gli esperti hanno usato dei precisi modelli computerizzati, in grado di risalire ai flussi di acqua e aria che si producono tirando lo sciacquone.

Il coronavirus può diffondersi anche nei bagni pubblici?

Utilizzando una serie standard di formule fluidodinamiche, conosciute con il nome di ”equazioni di Navier-Stokes”, gli studiosi hanno compreso ciò che accade con due tipologie di servizi igienici: a singolo ingresso d’acqua o a ingresso doppio. I risultati sono stati definiti come “sorprendenti” dagli scienziati che aggiungono come ‘‘il vortice che si crea tirando l’acqua può spingere le goccioline fino a un’altezza di 90 centimetri, depositarsi sulle superficie ed essere inalate. Queste particelle minuscole rimangono in sospensione per oltre un minuto”. La soluzione al problema è chiudere sempre il coperchio prima di tirare lo sciacquone così da fermare la diffusione dell’aerosol infetto. Gli esperti fanno notare, però, come in alcune nazioni, come gli stessi Stati Uniti, i servizi igienici sono privi del coperchio. Per questo motivo risulta necessario intervenire sul design dei bagni, realizzando tazze con il coperchio che si chiude in automatico prima di tirare l’acqua.