Nuova Zelanda: dopo il Coronavirus, l’emergenza è l’invasione dei galli selvatici

Una vera e propria piaga per la popolazione.

Mentre i media riportano la fine dell’epidemia di coronavirus in Nuova Zelanda, i residenti della regione occidentale di Auckland si trovano ad affrontare una nuova piaga: i polli selvatici, un problema che sembrava quasi risolto prima della pandemia. I pennuti devastano i giardini, i frutteti e le radici degli alberi di Kauri e, con il loro canto, disturbano il sonno degli abitanti dei villaggi.

Nuova Zelanda: dopo il Coronavirus, l’emergenza è l’invasione dei galli selvatici

Ma a finire sotto accusa sono anche i comportamenti di alcuni neozelandesi che, simpatizzando per i pennuti, li nutrono lasciando il cibo ed attirando anche i topi. La zona interessata dalla nuova “epidemia”, come viene definita dai giornali locali, è a ovest di Auckland, nel Nord del Paese. L’incubo, raccontano i residenti, si è materializzato prima nel villaggio di Titirangi, dove venti-trenta polli inselvatichiti si sono rapidamente moltiplicati nel corso di pochi anni. Da lì allora situazione è sfuggita di mano durante il lockdown. Per ora la popolazione sta catturando il maggior numero possibile di polli reinserendoli in cattività.