Un doppio trapianto di polmoni per salvare la vita ad un 18enne contagiato dal coronavirus ed in condizioni disperate. Non ce l’avrebbe fatta senza questo straordinario intervento, unico nel suo genere, durato 12 ore e deciso dopo aver constatato che i polmoni del ragazzo, che prima del contagio era perfettamente sano ed in salute, erano ormai compromessi. Il 18enne ha trascorso due mesi attaccato ad un respiratore, vicinissimo alla morte: il Sars-CoV-2 gli aveva infatti completamente bruciato i polmoni rendendo impossibile il ritorno alla normalità. Se i dottori lo avessero staccato dalle macchine, insomma, sarebbe morto.
Da qui la decisione di tentare qualcosa di mai provato prima: è successo al Policlinico di Milano dove due settimane fa il ragazzo ha subito un delicatissimo intervento grazie ad un donatore anonimo negativo al virus. I chirurghi del nosocomio milanese hanno cioè trapiantato entrambe i polmoni del giovane. La sua storia clinica è iniziata il 2 marzo con la febbre ed in soli quattro giorni deve essere ricoverato al San Raffaele, nel nuovo reparto di terapia intensiva. Ma le sue condizioni non migliorano nonostante l’utilizzo della ventilazione assistita e per questo viene collegato ad una macchina Ecmo per l‘ossigenazione del sangue. A quel punto i medici capiscono che la situazione è disperata: contattano i colleghi del Policlinico organizzando un intervento chirurgico e la ricerca di un donatore. Il ragazzo viene trasferito nella sala operatoria allestita al Policlinico con medici che hanno dovuto indossare protezioni massime per evitare il contagio. Dodici ore dopo il paziente viene staccato dalla circolazione extracorporea ed oggi, anche grazie alla fisioterapia, si sta lentamente riprendendo. Il percorso sarà lungo ma è finalmente fuori pericolo.