Una colossale eruzione vulcanica all’origine del fenomeno.
L’improvvisa scomparsa della Luna, di oltre mille anni fa, potrebbe avere, oggi, una spiegazione. Era il maggio del 1100 quando le cronache dell’epoca descrissero, in varie parti del mondo, l’oscuramento del nostro satellite nel cuore della notte. Secondo una prima ricerca svizzera dell’Università di Ginevra fu una violenta eruzione vulcanica del 1108 a provocare l’oscuramento del nostro satellite che riapparve solo dopo alcuni mesi, o forse anni. Una fitta nube di particelle ricche di zolfo invase la stratosfera per poi precipitare sulla superficie e depositarsi nei ghiacci. Ed è dalle profondità della calotta groenlandese che il team svizzero studia i resti dei depositi di zolfo tra l’inizio del 1108 o del 1109 fino al 1113. Risale al 1100, invece, una testimonianza riportata nelle Cronache di Pietroburgo, che descrive un insolito oscuramento della Luna: “La quinta notte del mese di maggio la Luna brillava di sera, ma a poco a poco la sua luce diminuì, tanto che, giunta la notte, fu completamente oscurata”.
Dopo aver scartato l’ipotesi dell’eruzione del vulcano Hekla, gli esperti hanno indicato l’eruzione del 1108 del Monte Asama in Giappone. Tracce dell’evento sono riportate in varie ricerche e testimonianze; tutte che descrivono una serie di stravolgimenti climatici tra il 1109 e il 1111. “Abbiamo scoperto diverse prove su condizioni meteorologiche avverse, problemi legati alle colture e carestie in quegli anni”, concludono i ricercatori. Oggi il complesso vulcanico di Asama è considerato tra i più pericolosi dell’isola di Honshū.