Che cos’è la gonartrosi?
La gonartrosi, o artrosi del ginocchio, è una malattia degenerativa della cartilagine articolare caratterizzata da una alterazione dell’omeostasi e del turn-over cellulare. Infatti si assiste ad uno squilibrio del rapporto nascita/morte cellulare in favore di quest’ultima, causando quindi una degradazione cartilaginea in questo caso (il fenomeno è noto come apoptosi cellulare. E’ una patologia molto frequente nei pazienti in sovrappeso e sedentari; esistono delle condizioni predisponenti come gli esiti di fratture, le infezioni e patologie congenite.
Come trattare le forme iniziali di gonartrosi?
Il trattamento per le forme di gonartrosi iniziale-moderata prevede calo ponderale quando necessario, fisioterapia, paracetamolo al bisogno e ciclo di infiltrazioni articolari con cortisone o acido jaluronico. Nelle forme avanzate l’unica strada è quella chirurgica (si va dalla semplice artroscopia con microfratture per richiamare cellule del midollo osseo grazie al sanguinamento fino alle protesi mininvasive). Nelle forme intermedie invece trova spazio la medicina rigenerativa ed in particolare il trattamento con plasma ricco di piastrine (PRP) e le cellule staminali, che ad oggi sono le uniche capaci di regolare l’equilibrio nascita/morte cellulare.
Il plasma ricco di piastrine (PRP)
Le infiltrazioni con PRP rappresentano un trattamento biologico mininvasivo che trova numerose applicazioni nel campo della medicina; in particolare in ortopedia possono essere utilizzate nel trattamento dell’artrosi delle grandi articolazioni (ginocchio, spalla e caviglia) e nelle tendinosi del tendine rotuleo e del tendine d’Achille.
Da un punto di vista pratico consiste nell’eseguire un prelievo di sangue venoso che viene centrifugato in un’apposita centrifuga per separare le diverse componenti del sangue in base al loro peso molecolare. Si ottiene così, a partire dal basso verso l’alto, una stratificazione di globuli rossi, globuli bianchi, plasma e piastrine, che possono così essere prelevate insieme al plasma ed essere iniettate nell’articolazione o nei tendini. Quando attivate, le piastrine rilasciano un gruppo di fattori di crescita e proteine che promuovono la rigenerazione cellulare e modulano il processo infiammatorio.
Il trattamento viene eseguito in regime ambulatoriale e prevede due sedute a distanza di 3 settimane circa l’una dall’altra. I risultati sono molto promettenti soprattutto nei soggetti giovani-adulti con un grado iniziale di artrosi. Per quanto riguarda l’applicazione nelle tendinosi, i risultati migliori sono stati ottenuti nelle tendinopatie rotulee. Secondo i più recenti studi clinici, il beneficio ha una durata media di 1 anno; il trattamento può poi essere ripetuto.
Il ruolo delle cellule staminali nella gonartrosi
Le infiltrazioni con tessuto adiposo microframmentato rappresentano l’ultima frontiera nel campo della medicina rigenerativa. Il razionale del loro utilizzo risiede nella presenza di cellule staminali mesenchimali all’interno del tessuto adiposo. Queste cellule hanno un’azione anti-apoptotica, immunomodulatoria e mitogenica, producono fattori di crescita che stimolano la rigenerazione cellulare di quel determinato microambiente in cui risiedono od in cui vengono inserite. Il modo più semplice, pratico e meno invasivo per ottenerle è quello di prelevarle dal tessuto adiposo addominale, che viene poi microframmentato tramite apposito strumentario e poi iniettato all’interno delle articolazioni.
Il trattamento prevede una singola somministrazione; al contrario delle infiltrazioni con PRP, tale procedura deve essere eseguita in sala operatoria in anestesia spinale. I risultati sono molto promettenti soprattutto nel trattamento della condropatia e dell’artrosi delle grosse articolazioni.
Articolo di Alessio Biazzo