In tempi di coronavirus accade anche che la Nasa decida di gestire gli spostamenti del rover Curiosity su Marte, da casa. La pandemia di Covid-19 ha inevitabilmente portato anche l’agenzia spaziale statunitense ad optare per il lavoro da casa, non fermando la missione di Curiosity sul pianeta rosso. E così il team del Jet Propulsion Laboratory ha dovuto riorganizzare tutto il suo lavoro in ambiente casalingo, pilotando il rover costato milioni di dollari, su un pianeta diverso dalla Terra. La Nasa ha infatti confermato che nonostante lo smartworking la missione non ha subito alcun rallentamento e procede come da programma, ciò che cambia è solo la gestione, svolta dalle singole abitazioni del team che, tra chat e videoconferenze, lavora in perfetta sinergia e coordinamento.
Nella nota rilasciata dall’agenzia spaziale viene sottolineato come il team Curiosity sia riuscito, in un brevissimo arco temporale, ad adattarsi a questa situazioneriuscendo senza problemi a gestire l’importantissima missione su Marte senza che ci si incontri mai di persona. Una situazione in netto contrasto con quanto accade di solito, dal momento che il gruppo di lavoro si trova in una singola stanza condividendo costantemente immagini, dati e schermate di lavoro. Ora invece tutti i processi, solitamente eseguiti su workstation di ultima generazione, sono passati sui latpop del team e sono sicuramente aumentate le videochiamate per tenersi aggiornati. In accompagnamento è stata anche diffusa un’immagine che mostra il team al lavoro da casa.