Le temperature più alte negli strati esterni del pianeta hanno finalmente una spiegazione.
Gli scienziati stimano che le temperature nello strato di gas esterno di Saturno sono più alte di circa cento gradi rispetto a quanto ci si aspetterebbe su un corpo celeste che orbita a tale distanza dal Sole. Attraverso i dati raccolti dalla sonda spaziale Cassini, gli esperti hanno dato una spiegazione al fenomeno, in un nuovo studio. In pratica il calore in eccesso di Saturno è il prodotto di correnti elettriche generate dall’interazione tra il vento e le particelle cariche prodotte dal campo magnetico del pianeta stesso. Si tratta di un processo che si manifesta nelle aree polari attraverso le aurore pianeta, già ben noto, e che riguarda l’intero pianeta grazie alla circolazione atmosferica. I ricercatori hanno mappato le temperature e la densità dell’atmosfera di Saturno in base a latitudine e profondità. L’energia, inizialmente accumulata intorno ai poli, è trasportata dai venti nelle regioni equatoriali, dove le temperature sono il doppio rispetto alle previsioni.
“I risultati sono fondamentali per la nostra comprensione generale delle atmosfere planetarie negli strati superiori e rappresentano una componente importante dell’eredità dello studio di Cassini“, ha affermato il co-autore dello studio Tommi Koskinen dell’Università dell’Arizona, responsabile della spettrografia ultravioletta. “Si tratta di dati che aiutano a rispondere alla domanda sul perché la parte più alta dell’atmosfera sia così calda, mentre il resto dell’atmosfera, a causa della grande distanza dal Sole, risulta fredda“. Catturati dalla sonda Cassini, durante il 22 flyby intorno al pianeta, i dati rappresentano un passo importante per migliorare le conoscenza sulla circolazione del calore atmosferico anche sugli altri pianeti.