Il fenomeno si produce per la collisione tra due galassie.
I ricercatori della Clemson University School of Science (USA), insieme a colleghi di altri paesi, hanno effettuato la prima immagine che riprende due enormi galassie in collisione; un evento che porta alla produzione di colossali getti di particelle cariche, che viaggiano quasi alla velocità di luce. L’immagine smentisce una vecchia credenza secondo la quale i getti relativistici siano prodotti solo dallo scontro delle galassie ellittiche. Lo scatto mostra, infatti, la formazione di un getto da due galassie a spirale più giovani. “E’ la prima volta che abbiamo trovato due galassie a spirale in collisione con la nascita di un getto’‘. In precedenza, infatti, era comune pensare che i getti fossero emessi solo da galassie più antiche, di forma ellittica e con un nucleo galattico attivo cioè un buco nero supermassiccio che risiede al centro.
La scoperta rappresenta un passo importante per la comprensione dei getti di materiale che fuoriesce dalla collisione di enormi formazioni galattiche.”Di solito, un getto emette una luce così potente che ci rende impossibile osservare lo spazio dietro – ha dichiarato Stefano Marchesi, docente del Dipartimento di Fisica e Astronomia, aggiungendo: “È come cercare di guardare un oggetto e qualcuno ti punta una torcia che brilla nei tuoi occhi. In questo caso il getto risulta ”meno potente” del solito, pertanto siamo riusciti ad individuare l’area di nascita della galassia. ” Secondo gli studiosi i getti sono i più potenti fenomeni astrofisici nell’universo, possono emettere più energia nello spazio, in un secondo, di quanto il Sole produrrà in tutta la sua vita. Si tratta di energia sotto forma di radiazione e intense onde radio. Il team ha catturato l’immagine utilizzando il telescopio a infrarossi Subaru da 8,2 metri, uno dei più grandi al mondo, situato alle Hawaii. Ma come si formano i getti? Secondo gli studiosi il tutto avviene quando un nucleo galattico attivo si ingrandisce a causa dell’attrazione gravitazionale di gas e polveri producendo un fenomeno chiamato accrescimento. Una parte di questo materiale viene accumulato nel buco nero mentre una porzione restante ”accelera” per la forte energia a cui è sottoposta e “sparata” verso l’esterno in stretti fasci (i getti) che possono raggiungere anche la velocità della luce.