Se da un lato il premier Conte ha firmato un decreto per prolungare, fino al 18 aprile, l’obbligo di rispettare le misure restrittive previste per arginare la pandemia di coronavirus, vi è la concreta possibilità che anche il prossimo 1 maggio lo si debba trascorrere chiusi in casa. Una prima ipotesi in tal senso arriva dal capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, il quale, commentando la “situazione pianeggiante” nella quale l’Italia si trova in questi giorni in fatto di nuovi contagi e decessi, ha sottolineato che la situazione non andrà migliorando al punto da poter pensare di uscire di casa alla fine del mese.
“Non credo che passerà questa situazione per quella data – ha spiegato intervenendo a Radio Anch’io su Rai Radio 1 facendo riferimento al 1 maggio – Dovremo stare in casa per molte settimane. Questa situazione ci permette di respirare anche soprattutto per quelle che sono le strutture sanitarie, le terapie intensive, i ricoveri, anche il nostro personale sanitario e le strutture soprattutto si stanno alleggerendo di un carico di lavoro che ogni giorno era sempre più forte e comportava pesanti sacrifici e impegni straordinari per trovare nuovi posti di ricovero e cura. Si tratta di una situazione che ci permette di gestire l’emergenza con minore affanno e ovviamente questo perché sono stati posti in essere comportamenti che assolutamente devono permanere”. Insomma sarà necessario avere “comportamenti rigorosissimi” ancora a lungo e per diversi tempo, ha sottolineato Borrelli, “dovremo mantenere le distanze. Questo virus cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali”. Il capo delle tute gialle ha aggiunto che il governo “ha garantito alle Regioni le risorse per i dispositivi di protezione individuale e per quelli necessari al superamento dell’emergenza. In ordinario la sanità è una competenza che spetta alle regioni e sarebbe stato un guaio se governo e protezione civile avessero preso ogni competenza – ha aggiunto Borrelli – ma nel momento in cui c’è stata l’emergenza è dovuto intervenire il governo”.