I nativi sono sprovvisti di acqua corrente e di strutture sanitarie. Risultano, inoltre, particolarmente esposti alle malattie respiratorie.
Tradizionalmente esposti alle malattie respiratorie, con pochi servizi igienici e pochi ospedali, i Navajo, i nativi americani che vivono tra il nord dell’Arizona, lo Utah e del Nuovo Messico, potrebbero essere decimati dal Nuovo Coronavirus. Ad oggi il numero di contagi è di 128, con i primi due casi che risalgono al 7 marzo. Nonostante l’invito a rimanere a casa, la gran dei Navajo vive senza acqua corrente pertanto è costretta a muoversi dalla propria casa, una situazione che rende impossibile anche una corretta igiene per le mani. “Per la lotta all’epidemia è necessario che gli indigeni abbiamo l’acqua a casa – dichiara Ethel Branch, ex procuratore generale della Navajo Nation.
A ciò si aggiunge una scarsa fiducia nelle istituzioni da parte dei Navajo che ignorano le indicazioni dei Centers for Disease Control and Prevention. Preoccupazione è stata espressa da parte del governatore del New Mexico Michelle Lujan Grisham che ha richiesto risposte concrete al presidente Trump. Sono circa 250mila le persone per quattro ospedali, sprovvisti dell’attrezzatura idonea. All’arrivo dell’H1N1, nel 2009, gli indiani d’America e i nativi dell’Alaska morirono ad un tasso quattro volte maggiore rispetto a tutti gli altri. Insomma l’impatto del Nuovo Coronavirus potrebbe essere davvero devastante.